Il progetto di dottorato intende scandagliare una parte della tradizione manoscritta dell’Elegia di Madonna Fiammetta di Boccaccio, al fine di proporre un nuovo tentativo di classificazione testimoniale. La definizione del corpus su cui agire deriva dalle acquisizioni di Marco Cursi («Misere vesti, lieti inchiostri, impomiciate carte»: codici, copisti e lettori della Fiammetta e del Corbaccio, in Aimer ou ne pas aimer. Boccace, Elegia di Madonna Fiammetta et Corbaccio, Presses Sorbonne Novelle, Parigi, 2018, pp. 35-70), che riconosce i 16 codici più antichi dell’intera tradizione, con un limite cronologico stabilito, il 1425.

Considerato quindi lo stato dell’arte e le relative divergenze interne, l’ambizione del progetto è rianalizzare, e in parte analizzare per la prima volta, i suddetti 16 codici, affinché si possa confermare o rimodulare la bipartizione dello stemma (con relative articolazioni) almeno per i manoscritti oggetto di studio, e inoltre iniziare a scandagliare il complesso sistema di relazioni che caratterizzerebbe uno dei due rami della Fiammetta, quello tradizionalmente definito Beta, la cui dignità non è mai stata fatta oggetto di esaustive valutazioni. Tutto ciò costituirebbe un requisito imprescindibile in vista di una nuova edizione critica del testo.

Il progetto, parallelamente, prevede la realizzazione di un database relazionale che sarà poi riversato in una piattaforma web, dedicata all’interrogazione dei manoscritti e della varianza testuale in senso lato. I metadati saranno acquisiti confrontando analisi tradizionali e i risultati ottenuti tramite i più recenti strumenti digitali (principalmente trascrittori e collazionatori). 

Ad affiancare la collazione integrale dei 16 testimoni sarà pertanto un’articolata scheda descrittiva, la cui modellizzazione in ambito digitale non prevede soltanto i necessari aspetti paleografici, codicologici e storico-librari, ma anche peculiarità squisitamente filologiche.