Il Dottorato costituisce uno sviluppo della grande tradizione filologica che alla Scuola Normale ha vissuto periodi di assoluto prestigio, sia per la filologia romanza sia per la filologia italiana.

Facendo rete con altre importanti istituzioni, il Dottorato si propone di innestare in questa tradizione le nuove prospettive scientifiche offerte dalla strumentazione digitale, per quanto riguarda sia lo studio delle tradizioni manoscritte, sia l’analisi, l’edizione e l’interpretazione dei testi letterari.

L’apertura sulla frontiera più avanzata degli studi umanistici, costituita dal confronto con la rivoluzione digitale, ha come oggetto privilegiato le tradizioni testuali in volgare del Medioevo europeo (secc. XI-XV). L’obiettivo è formare una generazione di studiose/i che sappia traghettare le indispensabili competenze filologiche, sempre più trascurate nel contesto internazionale, nelle nuove prospettive offerte dall’ambiente digitale.

Il dottorato opera in sinergia con i laboratori di digital humanities presenti o in via di costituzione nella rete degli atenei convenzionati, e con l’esperienza fondamentale di CNR/OVI nella gestione del corpus dei testi italiani delle Origini; in particolare l’unità di ricerca dell’OVI presso la Scuola Normale consentirà ai dottorandi una interazione costante con la sezione italiana del Consorzio DARIAH (Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities), in uno scenario di rilievo internazionale.

La sinergia tra la Scuola Normale Superiore e altre importanti sedi universitarie, in parte già collegate tra loro nella partecipazione al progetto PNRR PE5 Changes con le stesse finalità scientifiche che si prefigge il nuovo Dottorato, e la collaborazione del CNR-OVI e della Fondazione Franceschini, sedi di risorse testuali e di esperienze nel settore al massimo livello europeo, assicurano al Dottorato un potenziale di efficacia e un quadro di sostenibilità di tutto rilievo, su scala nazionale e internazionale.